La mostra Leonardo e Firenze si fonda sul patrimonio grafico raccolto nel Codice Atlantico e contenente in misura prevalente scritti e disegni di Leonardo provenienti dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Le tavole sono presentate secondo un preciso percorso tematico fin qui non esplorato in relazione al Codice Atlantico, ma particolarmente pertinente alla città e al luogo della mostra da tenersi in Palazzo Vecchio, che fu non solo sede del governo cittadino, ma anche uno dei luoghi cui Leonardo dedicò inventiva ed energie. Il “fil rouge ” diventa la presenza della “fiorentinità” nelle annotazioni scritte o grafiche di Leonardo relative a imprese, ricordi, relazioni con Firenze in senso lato. Si è pertanto convenuto di declinare il concetto-guida “Leonardo e Firenze”, in un arco cronologico che va dagli anni Settanta alla morte nel 1519. I disegni saranno organizzati in più sezioni, a creare un racconto organico nello spazio che fu utilizzato dal governo repubblicano fiorentino e visitato dal genio Leonardiano. L’ordinamento dei fogli potrà seguire un criterio cronologico o comunque narrativo, toccando tematiche quali: Parenti, amici e fatti fiorentini- Il palazzo dei signori (vecchio)- I Medici, Giuliano duca di Nemours e famiglia – Santa Maria Nuova – L’Arno e la cartografia idraulica nel territorio fiorentino – Studi sul Volo- Studi di geometria: a Firenze con Luca Pacioli- Opere realizzate a Firenze. Oltre al corpus grafico una sezione della mostra è dedicata al Busto del Redentore, opera attribuita a Gian Giacomo Caprotti detto Salaino, già allievo di Leonardo e soggetto di molti dei suoi dipinti, acquisito dalla Pinacoteca Ambrosiana nel 2013.